
Tra le opere oggi più conosciute di West insieme a Il giorno della locusta, il celebre Miss Lonelyhearts conobbe un successo tardivo e posteriore alla prematura scomparsa dell’autore, avvenuta a causa di un incidente d’auto. Il cinismo e la durezza delle tematiche trattate da West, del resto, mal si accordano con i gusti di un pubblico che desidera un intrattenimento leggero e divertente, in grado di distrarre dalla difficile situazione americana nel post crisi economica.
Signorina Cuorinfranti è forse l’esempio più emblematico delle contraddizioni insite nella narrativa di West, come Matteo Bianchi non manca di far notare nell’interessante prefazione al testo: innanzitutto, è la storia di un uomo che si firma con uno pseudonimo femminile, rispondendo alle disperate missive delle sue lettrici in materia di problemi di cuore. Quella che può inizialmente sembrare una farsa allegra e simpatica, si rivela ben presto una feroce e angosciante deriva nella mente del protagonista e in una nerissima America in piena Grande Depressione. Le stesse lettere ricevute dalla Signorina Cuorinfranti – che viene identificato solo per mezzo del suo nome di penna – rivelano una dimensione crudele e terrificante di abusi, problemi di salute e difficoltà economiche. Un vero e proprio circo degli orrori in cui il protagonista resta progressivamente coinvolto, incapace egli stesso di trovare pace, inconsolabile tra gli inconsolabili: cerca una risposta nell’alcool e nel sesso occasionale senza trovarla, guarda alla religione – che consiglia ai suoi lettori come un influencer dei giorni nostri potrebbe fare con un paio di scarpe – in maniera meccanica e astratta, senza ricavarne alcun conforto.
Il risultato è un terribile dramma umano, un’allucinata lettura nella quale seguiamo un protagonista incapace di ispirare qualsiasi forma di empatia: i lettori della sua rubrica immaginano la delicata Signorina Cuorinfranti come attenta e sensibile, mentre lui si rivela essere un uomo inquieto e distaccato, ossessionato dall’idea di risolvere le sofferenze del mondo, ma al contempo incapace di lasciarsi andare a qualsiasi reale coinvolgimento. Un romanzo durissimo, in alcuni passaggi allucinato, che si legge in poche ore: non l’ho forse apprezzato come avrei voluto, ma ne ho sentito tutta la forza critica e distruttiva.